MOMO / Michael Ende

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MOMO / Michael Ende (1981)

Quello che la piccola Momo sapeva fare come nessun altro era: ascoltare. Semplicemente stando con le persone e ascoltandole, le sa aiutare a trovare risposte ai loro problemi, fare pace l'uno con l'altro e inventare giochi divertenti. Le persone dicono: "Va'  da Momo che ti passa!" 

Momo  ha otto anni ed è unabambina piccola e magrolina con una testa selvaggia, ricciuta e nera e dei grandi occhi neri. Veste una sottana con delle toppe e una camicia troppo grande per lei.  Vive nelle rovine di un anfiteatro, posto in prossimità di una città non specificata. La sua origine è misteriosa, e quando le viene chiesto quanti anni abbia, risponde "Se mi ricordo bene, ci sono sempre stata".

 Un romanzo visionario sul mistero del tempo. Esistono calendari per misurarlo, ma tutti sappiamo, perché ne abbiamo fatto l’esperienza,  che a volte un’ora sembra un’eternità mentre altre volte passa in un attimo. E questo dipende da quello che stiamo vivendo. Perché come dice Ende “il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.”

 Il tema centrale del romanzo è quello del Tempo e del modo in cui esso viene impiegato nella società moderna occidentale. Ende - sttraverso un racconto simbolico e immaginario - fa una critica alla velocità del vivere moderno che, col suo progresso tecnologico e col consumismo, perde di vista il senso della vita e della sua qualità. Il tempo rubato dagli uomini grigi è una metafora del piacere che si prova nell'assaporare, nel momento presente, le piccole cose della vita quotidiana. Il Kairos invece del Kronos.

Un gruppo di “Signori Grigi” che si definiscono gli agenti della “cassa di risparmio del tempo” agisce per cercare di convincere le persone a risparmiare tempo, per restituirglielo – ingannandoli – al sessantaduesimo anno di età. In realtà questo tempo risparmiato permette a questi “Signori Grigi” di vivere una vita da parassiti. 

Solo Momo – bambina senza genitori, scappata dall’orfanatrofio – resiste alla loro offensiva. Insieme a un piccolo gruppo e alla tartaruga Cassiopea, inviata in suo aiuto da Mastro Hora, il custode del tempo, e che riesce a prevedere cosa accade dopo mezz’ora - decide di raggiungere la dimora di “mastro Hora” per farsi aiutare a sconfiggere i “Signori Grigi”. Escogitano insieme un piano per restituire il tempo rubato agli uomini:
il custode del tempo decide per questo di fermare il tempo per un’ora, per permettere a Momo di  risolvere il problema, e sulla sua mano fa apparire “un’orefiori”. Dopo molte peripezie e difficoltà, Momo riesce a liberare il tempo imprigionato dai “Signori Grigi” e a sconfiggerli facendo ritornare tutto alla normalità. Il “tempo” viene restituito agli uomini, la città ritorna alla normalità, senza collassare in un asettico grigiore senza cuore.