Jum Fatto di Buio Le Storie di Olga di Carta di Elisabetta Gnone (2015)
Un libro per i bambini che si sentono soli, e sentono un vuoto dentro che fa loro paura. Le storie che racconta Olga di Carta - una bambina sottile come un foglio di carta, come le pagine di un libro di storie - aiutano a ritrovare l’orientamento perso, e il senso della vita. Fanno tornare a sorridere. Ci consolano e curano. Ci salvano.
“Non ti fa tornare in mente qualcuno, questo vuoto?” chiese Olga senza fermarsi. Valdo non rispose, ma la ragazza sapeva che il suo amico aveva capito: nessuno dei due si sarebbe mai dimenticato di Jum, perché quando conosci Jum fatto di buio non lo dimentichi più. (...)
“Una volta mi confidasti di conosce una storia sulle solitudini. Ricordi? Oh cara Olga, una delle tue belle storie, adesso, che mandi via questa tristezza, che sono sarebbe!” (...)
“Oh, ma allora...” esitò Olga:”...Ecco bisogna che le dica che la storia che avevo in mente non fa molto ridere”.(...)
“Il protagonista si chiama Jum e non è proprio un tipo allegro. Tanto per cominciare, cammina trascinando il suo peso, lento e molliccio...” (...)
“La sua voce è l’eco di un burrone profondo, che porta con se parole crudeli. Seppure non udibili da orecchio umano, angoscia e sgomento si accompagnano ad esse, assalendo la vittima a cui sono destinate: “Piangi! Disperati!”(...)
“Beve disperazione e non conosce pietà” (...)
“Quando qualcuno che amiamo, o qualcosa a cui teniamo, se ne va per non tornare oppure si perde per sempre, dentro di noi si crea un grande spazio vuoto e quel vuoto è buio come il fondo di un pozzo. Ed è gelido. E qualche volta anche così vasto che sembra d’essere fatti solo di un buio gelido e vuoto. Però non è proprio così, giusto? Ci sembra in quel momento, perché siamo disperati. Ma a guardare bene, restiamo fatti di carne e ossa e tutto il resto. Jum, invece, è fatto solo di quel buio. Di vuoto!” (...)
“Jum si nutre di lacrime!” (...)
“Jum fugge i sorrisi, come un vampiro i primi raggi di luce. I sorrisi gli procurano dolore, lo feriscono, lo trafiggono, lo sciolgono come neve al sole. Appena una persona sorride, Jum scappa via veloce (...)
Un bambino triste che improvvisamente scoppi a ridere, a volte i bambini lo fanno, è il peggiore pericolo che Jum possa correre. È una buona cosa a sapersi, no?”